Airbnb: da noi oltre 4 miliardi di euro nel 2016, siamo una risorsa

A beneficiare dell’impatto di Airbnb (il portale online che mette in contatto persone in cerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi con persone che dispongono di uno spazio extra da affittare, generalmente privati) sono comunità, attività commerciali locali e luoghi di attrazione turistico-culturale insieme alle tante famiglie e proprietari di casa che possono trasformare l’abitazione da un costo a una possibilità di piccoli guadagni. Naturalmente, a beneficiarne è l’intero indotto turistico e dell’accoglienza, specie nelle aree solitamente meno visitate. La community ha infatti stimolato un impatto generato sul Pil in Italia di 4,1 miliardi di euro nel corso dell’ultimo anno, dato dalla somma dei guadagni degli host e delle spese dei viaggiatori. Gli host su Airbnb hanno accolto 5,6 milioni di host nel corso del 2016, in forte crescita dai 3,6 milioni nel corso del 2015. La grande maggioranza di questi sono europei (circa il 70%) e oltre un Quinto dal Nord America (17%). Degli oltre 121mila host italiani presenti su tutto il territorio e che hanno affittato lo scorso anno, il tipico host in Italia affitta la propria stanza o casa per 23 giorni all’anno per un guadagno di 2.200 euro. In larga parte, questi guadagni hanno permesso agli italiani di integrare il loro reddito e mantenere la proprietà delle loro case. L’età media degli host è di 44 anni ed in media hanno vissuto per circa 33 anni nel loro paese di residenza. Gli utenti di Airbnb rimangono in media 3,6 notti per viaggio; oltre il 90% di loro ha affermato di aver scelto Airbnb perché alla ricerca di un’esperienza più autentica e 3 su 4 perché alla ricerca di una possibilità di conoscere meglio il quartiere/area del soggiorno.

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